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            Discorso del M° Muti

         alla Camera dei Deputati


Il Maestro permetterà una battuta abusata: i suoi sono argomenti non discutibili, loro invece continuano imperterriti ad essere "muti" ma soprattutto "sordi"... facendo un danno incalcolabile al nostro Paese, soprattutto alle nuove generazioni. 

    L'altro lato della medaglia


Un direttore coreano  Myung Whun Chung, un'orchestra giapponese, la Tokyo Philarmonic e un compositore italiano Rossini.

Alta qualità, vitalità e gioia di suonare insieme. La nostra cultura nel mondo ....qualcuno ci crede...

"Lettera alle Istituzioni"

di Giorgio Strehler


Il 27 Marzo 2014, presso il Senato della Repubblica Italiana - in occasione della Giornata mondiale del Teatro - Gigi Proietti legge "Lettera Alle Istituzioni" di Giorgio Strehler

Gestione dei Teatri d'Opera e delle Fondazioni Liriche

SAREBBE ORA DI CAMBIARE PASSO

MA C'E' LA VOLONTA' DI FARLO?


Linee di Gestione

per la Fondazione

Teatro Regio di Torino


Abstract Proposal

of Management 

for Regio Torino Foundation

Paolo Miccichè sul palcoscenico della Baltimore Opera

"SUONIAMOGLIELE"

protesta dei lavoratori delle

14 Fondazioni Liriche italiane

Articolo di Elisabetta Ambrosi sul ilFatto in cui annuncia una manifestazione di protesta daventi Montecitorio di Musicisti, Coristi, Ballerini, Scenografi e maestranze tecnico-artistiche per Lunedì 27 Febbraio 2017. Il titolo dell'articolo dice tutto:

"All'estero ci fanno ponti d'oro, qui ci vogliono zitti, usa-e-getta"

Commento


In realtà, i commenti  e  le analisi si fanno sempre più inutili perchè tutto è  ormai chiaro e bisogna solo agire.


Sebbene io sia per  la rappresentanza delegata, a maggior ragione oggi, visto il livello di specializzazione richiesto anche nella politica e con una realtà che muta continuamente e velocemente; nondimeno sono d'accordo con chi chiede in Italia l'azzeramento della classe dirigente,  essendo essa ampiamente inadeguata.

Questa gente ha fallito per interi lustri distruggendo un patrimonio straordinario, nel campo del Teatro d'Opera. Con la scusa della  cautela amministrativa e delle competenze pregresse - createsi spesso solo attraverso un balletto di scambio di poltrone tra una'istituzione e l'altra - è nato un club esclusivo che ammettevai solo gli appartenenti alla "tribù".


L'Italia ha Teatri e Maestranze straordinarie, potenzialemente diffusori di Cultura e di Turismo culturale unici al mondo.

Non solo non  vanno ridotte ma, al contrario, aumentate e con esse  la Produzione di Spettacoli, che deve  crescere in quantità ma anche in varietà sia di linguaggi espressivi che di logistiche, grazie anche alle nuove tecnologie che permettono il "Teatro fuori dal Teatro" che in Italia spesso coincide con luoghi architettonici straordinari e unici.


"Imprenditoria pubblica" deve essere la nuova linea guida, così che  le risorse pubbliche vengano integrate con quanto il "Marchio Italia" riuscirà a generare come indotto.

Unico imperativo: fare presto e, questa volta, farlo bene!

un TUBO siena

Classica&Classici

un jazz club ospita la musica "classica" perchè la Musica può essere solo brutta o bella,
e quella bella è sempre un classico

direzione artistica

Paolo Miccichè

Rassegna 2017-2018

Rassegna promossa da unTUBO

&

 ISSM Franci di Siena

Madama Butterfly

di

Davide Belasco

Work in progress sull'atto unico in prosa di David Belasco che fece da base al libretto della Madama Butterfly di Puccini.  Egli la vide a Londra in inglese, lingua che non comprendeva, ma ugualmente suscitò in lui un'emozione vivissima.

riflessioni per una nuova drammaturgia del teatro musicale


L'Opera ha 400 anni e questa parola ha cercato di definire drammaturgie musicali le più svariate e spesso anche antitetiche. Ragioni musicali, teatrali e storico-sociali hanno infatti determinato diverse drammaturgie nel corso del lungo cammino  di questa performing art totale.

Ad queste, vanno aggiunte le ragioni della sua fruizione musicale e visiva, la cosiddetta  messa in scena.

Essa ha l'arduo compito di interfacciarsi con altre varianti: quelle legate  al repertorio, alle innovazioni tecniche, alla percezione e alle esigenze del pubblico e quelle derivanti dal sistema produttivo (vedi anche i costi). Ogni epoca ha quindi nuove esigenze e nuove modalità di messa in scena.

La nostra epoca aggiunge due nuovi elementi:

- la predominanza del Repertorio operistico del passato (in costante ampliamento) a scapito di nuove creazioni (che in pochi richiedono)

- una velocità iperbolica impressa al mutamento di tutte le  varianti percettive, dovuta ai costanti mutamenti che le nuove tecnologie ci obbligano/consentono di fare.


A questo proposito ricordo una profetica scena del film "fino alla fine del mondo" di Wim Wenders, in cui tutti i portagonisti si ritrovano vicini fisicamente ma isolati davanti ai loro display elettronici pieni di immagini.

https://www.youtube.com/watch?v=JGdTbQuyybs

 


Il rischio che si corre - in realtà, un'evidenza  - è che il sistema gestionale e produttivo di quete Istituzioni non riesca a seguire il corso di queste trasformazioni e rimanga sempre e irrimediabilmente indietro.

Nell'epoca dei tablet, dello streaming, dei grandi monitor e degli impianti audio di alta qualità a portata di tutti, il rito borghese dell'andata a Teatro - una visione ed un ascolto scomodi e di qualità discutibile e spesso una visualità datata - necessitano di nuove proposte per far fronte a continue esigenze in trasformazione.

L'apertura del Sipario, che per secoli ha svelato la sorpresa all'interno di  quella che era una vera e propria "scatola magica", al giorno d'oggi non riesce più ad impressionare efficacemente la "pellicola" dei nostri occhi viziati e sofisticati. Il suono risulta spesso inadeguato, rispetto a quello che possiamo ascoltare nelle nostre case o con le cuffie dai dispositivi mobili.

Mozart e Verdi, se fossero vivi oggi, come metterebbero in scena le loro opere e come le renderebbero musicalmente? Questa è la domanda impossibile ma a cui dobbiamo dare una possibile risposta.


La mia è stata, ed è, quella di puntare sui due opposti: il più grande e il più piccolo rispetto al medium del teatro attuale.

Piccoli teatri - più simili a quelli in cui una larga parte del repertorio ha trovato la prima esecuzione - oppure, viceversa, grandi spazi indoor e outdoor, inclusi i luoghi stranianti che le nuove tecnologie oggi ci permettono, tra cui l'architectural show.


A questo va aggiunta anche la variante della regia teatrale, che vive anch'essa una stagione di trasformazione sia perchè deve relazionarsi ad un pieno visivo di visualità, che perchè spesso viene scolorita dalla rirpoposta di moduli sempre uguali e, giocofoza, ogni volta semre meno efficaci....ma approfondiremo meglio questo aspetto....



......SEGUE

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